L’utilizzo, sempre più diffuso, dei concentrati di cannabis - i cosiddetti dab - ha portato inevitabilmente ad assumere una terminologia specifica di origine anglosassone: dabbing.

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Questa parola si riferisce al processo di consumo di concentrazioni di tetraidrocannabinolo (THC) simile alla vaporizzazione. Oli, cere, budder, BHO o shatter sono sempre più utilizzati da chi fa uso terapeutico della cannabis.

Tuttavia, nel settore c’è molta discussione intorno ai potenziali pericoli del consumo di questi concentrati. Pericoli dovuti alla loro produzione soprattutto, che in alcuni casi avviene mediante l’impiego di solventi chimici infiammabili come il butano.

dabbing

Se ti interessa approfondire l’argomento, in questo articolo ti illustreremo innanzitutto quali sono i concetti base di questa pratica. 

In secondo luogo, ti spiegheremo come fare il dabbing e quali strumenti utilizzare per farlo in modo sicuro, così da ottenere una esperienza quanto più piacevole possibile da questo metodo di consumo dei dab.

Cos’è il Dabbing 

Partiamo dalla base, ovvero da cosa è il dabbing

Il dabbing è un metodo di consumo dei principi attivi contenuti nell’ erba legale (THC e CBD) mediante inalazione del vapore del concentrato. Si tratta di una modalità molto più intensa e potente.

Il procedimento del dabbing è pressappoco il seguente: una volta riscaldato il dabber si procede nel riporre la resina (sottoforma di olio, wax, budder, BHO o shatter) nello stesso, generando un vapore particolarmente denso che va inalato.

Il dabbing è tra le tendenze più recenti e popolari che caratterizzano l’industria della cannabis, grazie soprattutto alla purezza dei concentrati vaporizzabili. Dobbare concentrati, infatti, vuol dire assumere alti livelli di cannabinoidi e, dunque, avere effetti più immediati e potenti.

I normali fiori della pianta di cannabis hanno tra il 10 e il 15% di THC. Al contrario, i concentrati possono arrivare ad avere anche una concentrazione dell’80%. Chiarito cosa è il dabbing, spiegheremo come si ricava il dab.

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Concentrati di cannabis: cosa sono e tipologie

Il dab è un estratto concentrato di cannabis. Si ricava con un processo abbastanza complesso che consiste nell’estrazione dalla pianta di tutti i suoi principi attivi.

In sostanza, THC e CBD vengono estratti dalle infiorescenze della pianta e, successivamente viene portato allo stato liquido o semiliquido. 

Questo processo avviene grazie all’impiego di un solvente chimico, come il butano o l’anidride carbonica che servono a separare i tricomi dal restante materiale vegetale della pianta. 

È infatti nei tricomi che sono contenute le concentrazioni più elevate di cannabinoidi. Attraverso questo procedimento chimico, le goccioline di resina vengono estratte e si concentrano in un unico agglomerato di resina simile alla cera.

Terminato il procedimento di estrazione, l’ultimo passaggio prevede la decarbossilazione della resina. Questo procedimento eliminerà completamente gli ultimi residui del solvente usato per l’estrazione. Per purificare il dub vengono usate delle comunissime pope per sottovuoto.

Tornando agli estratti di cannabinoidi, “dab” è il nome più comune per riferirsi ad essi, ma spesso li si può trovare associati a termini come:

  1. Butane Hash Oil (BHO);
  2. Shatter;
  3. Wax;
  4. Live Resin;
  5. Bubble Hash;
  6. Rosin;
  7. Olio CO₂.

Il BHO è il concentrato più noto, con una forte presenza di THC e altri cannabinoidi. Si tratta di una estrazione di resina fatta con il gas butano, mediante un processo di estrazione molto valido. Il gas passando attraverso i fiori distaccherà tutta la resina dai fiori per offrire un estrazione altamente concentrata.

Il Butane Hash Oil comprende diversi concentrati che prendono il nome di Shatter, Wax, Budder, Live Resin, in riferimento alla consistenza più o meno viscosa che assumono e al diverso metodo di produzione.

Se ad esempio ti stai chiedendo come si fa il wax, questo concentrato viene estratto con il butano liquido che separa cannabinoidi e terpeni dalle cime della pianta. 

La miscela ottenuta, dopo essere stata sottoposta al processo di sottovuoto assumerà una consistenza simile alla cera d’api. A seconda di colore, tessitura e consistenza prenderà il nome commerciale di Honeycomb, Crumble o Budder.

wax

Il Bubble Hash , anche detto ice water hash, è un tipo di dab che viene prodotto utilizzando l’acqua ghiacciata nel processo di estrazione. Ha una consistenza finale granulare, facilmente manipolabile, oltre che molto più semplice e sicuro da realizzare.

Il Rosin è un dab che non prevede l’uso né di un solvente, né del ghiaccio. Si ottiene, infatti, usando calore e pressione, ovvero comprimendo i fiori della pianta tra due superfici calde e raccogliendo l’olio estratto dalle gemme. Sul mercato esistono presse apposite per la tecnica di estrazione rosin.

Infine, l’olio di cannabis estratto con CO₂ è tra i concentrati più puri e apprezzati sul mercato. Tuttavia, richiede attrezzature specifiche e molto costose per essere prodotto, cosa che si ripercuote inevitabilmente anche sul prezzo elevato rispetto ad altri concentrati. 

Continua a leggere per sapere come fare il dabbing di bho, wax, resin ecc.. in modo sicuro.

dab

Come dabbare Wax e gli altri concentrati in modo sicuro

Il dabbing quindi viene eseguito mettendo un concentrato su una superficie riscaldata e inalando il vapore che si crea. 

L'utilizzo di fiamme libere e di cannabinoidi ad elevate concentrazioni, richiede molta attenzione al fine di evitare, non solo incidenti accidentali o ustioni, ma anche dosaggi sbagliati.

Per dabbare avrai bisogno innanzitutto di un dabber, ovvero uno strumento in acciaio molto simile al bisturi che ti servirà per tagliare un pezzettino di dab da mettere sul chiodo, il piatto

usato per riscaldare e far evaporare i concentrati. In commercio esistono anche degli speciali vaporizzatori appositamente ideati per il dabbing.

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Vediamo quindi come usare un dabber e quali sono i passaggi che devi seguire:

  1. Assemblare il dab rig o la pipa per dabbing ad acqua e iniziare a riscaldare il chiodo: ti basterà usare un accendino a torcia.
  2. Quando il chiodo diventa rosso acceso posiziona sopra la cupola in vetro;
  3. Aspetta qualche secondo fino a che il chiodo (nail) non raggiunga la temperatura corretta per il dabbing: il tempo varia a seconda del materiale con cui è fatto il chiodo;
  4. Prendere un pezzetto di estratto con un dabber o con una bacchetta e posizionalo sul chiodo caldo, facendo attenzione che entri a contatto con la superficie calda;
  5. Posiziona la bocca sulla pipa ad acqua o sul rig: inspira in maniera decisa una boccata di vapore concentrato ed espira, continuando fino a che il concentrato non sia finito.

Esistono due diverse modalità per riscaldare i dabs: ad alta e a bassa temperatura. Il punto di demarcazione tra le due modalità è a circa 150°C. La differenza sta soprattutto negli effetti, che sono meno incisivi e duraturi nel dabbing a bassa temperatura.

Una delle modalità impiegate nel dabbing ad alta temperatura è il riscaldamento a conduzione, dove il concentrato è messo direttamente su un utensile riscaldato così da essere convertito in una consistenza tale da essere inalato.

In questo metodo il concentrato viene riscaldato fino al punto in cui il THC viene convertito in vapore da inalare. Si tratta di una modalità più sicura perché consente di inalare solo prodotti puri.

Il nostro consiglio è quello di provare e sperimentare con diverse temperature fino a trovare il compromesso più equilibrato tra sapore ed effetti.

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Tutti i vantaggi del dabbing

Arrivati a questo punto, può sorgere spontanea la domanda: “perchè dabbare?” I vantaggi di adottare questa pratica sono diversi:

  1. Effetti rapidi e intensi;
  2. Esperienza di consumo più pura;
  3. Esposizione inferiore a sostanze tossiche rispetto ad altri metodi di consumo della cannabis.

La popolarità dei dabs si deve al fatto che offrono una elevata concentrazione di principi attivi, a fronte di un metodo di somministrazione e consumo che permettono di ottenere rapidamente effetti potenti sull’organismo.

La temperatura elevata che si raggiunge quando si fuma una pipa, ad esempio, innesca un processo di combustione che può distruggere gran parte dei principi attivi contenuti nella cannabis, alterandone gli effetti.

Il dabbing no. E questo è molto apprezzato soprattutto da chi fa uso di cannabis a scopo terapeutico, perché consente di alleviare in tempi molto rapidi dolori e sintomi della patologia.

Inoltre, la modalità di consumo mediante inalazione ha il vantaggio di esporre il consumatore a una quantità notevolmente inferiore di sostanze tossiche, rispetto ad esempio al fumo di una sigaretta.

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Di cosa hai bisogno per fare dabbing dei concentrati di marijuana

Il modo più sicuro ed efficace di fare dabbing è quello di dotarsi di strumenti e attrezzatura specifica. Ciò che serve per iniziare sarà:

  • Dab Rig: è una sorta di bong specifico per inalare dab. In commercio ne esistono di diverse tipologie, design e prezzi. In alternativa puoi acquistare gli accessori per adattare la tua pipa ad acqua al dabbing; 
  • Nail (o Chiodo): può essere in titanio, quarzo, vetro o ceramica. Si tratta di un piattino che viene riscaldato e sul quale viene posato il concentrato;
  • Cupola o Carb Cap: si posizionano sopra il chiodo per trattenere meglio il vapore da inalare;
  • Accendino a torcia: serve a riscaldare il chiodo a una temperatura sufficientemente alta rispetto a quella che può raggiungere un comune accendino;
  • Dabber: è uno strumento che serve a prelevare con facilità wax e altri tipi di dabs - che spesso hanno una consistenza vischiosa o semi-liquida - e a posizionarlo nel chiodo.

Altri accessori di cui potresti aver bisogno sono: utensili per pulire i dab rig (scovolini, dischetti di cotone, alcol isopropilico al 90% ecc…), contenitori per conservare i dabs (preferibilmente a chiusura ermetica). 

E poi, ancora: strumenti per recuperare i residui di dab, materassini da sistemare sotto il dab rig per non danneggiare le superfici sottostanti, tappi per frizione per i dab rig senza cupola ecc...

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5 Consigli per un dabber alle prime armi

Chiarito cosa sia il dabbing, come farlo in modo sicuro e quali strumenti servono, vi lasciamo con alcuni consigli dedicati soprattutto a un dabber alle prime esperienze:

  1. Inizia sempre con un dosaggio minimo (da aumentare gradualmente): basta un chicco di riso di prodotto per cominciare;
  2. Utilizza sempre concentrati di ottima qualità per evitare effetti negativi e reazioni avverse;
  3. Impara dai professionisti, osservando amici più esperti di voi da cui apprendere le tecniche di base;
  4. Mantieni puliti gli strumenti e il dispositivo per fare dabbing, così da preservare sapore e aroma dell’estratto;
  5. Utilizza un timer per riscaldare il chiodo per un periodo di tempo giusto.

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Altri consigli che possiamo darti per rendere le tue prime esperienze con il dabbing più piacevoli, sono di cominciare con basse temperature prima di sperimentare quelle alte. 

Inoltre, è molto importante ritagliarsi un momento libero da impegni per dabbare, così da farlo in completo relax. 

Infine, aspira il dab restando seduto per evitare sensazioni di vertigini se non sei abituato, e ricorda di mantenerti idratato sia prima della sessione che durante, evitando ovviamente bevande alcoliche.

Seguendo queste precauzioni potrai trarre il meglio da questa esperienza e godere appieno dei suoi effetti.

Ora che sai tutto sul processo del dabbing, non ti resta che provarlo.

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